Il settore del **lusso** sta affrontando sfide significative in un contesto economico globale complesso, con strategie diversificate tra i principali attori. **Brunello Cucinelli** ha registrato una crescita a doppia cifra nei ricavi del primo semestre 2025, raggiungendo 684 milioni di euro, con un forte contributo dalla Cina. L’azienda prevede una crescita stabile del 10% per il 2025 e 2026. **Ralph Lauren**, sotto la guida di Patrice Louvet, mantiene la resilienza grazie a una catena di approvvigionamento diversificata e strategie di prezzo flessibili. Al contrario, **Mulberry**, nonostante risultati finanziari negativi, ha ricevuto un’iniezione di 20 milioni di sterline dai soci di maggioranza per finanziare un piano di rilancio ambizioso.
**Hermès** e **LVMH** stanno adottando approcci diversi per affrontare le difficoltà economiche. LVMH ha ceduto il resort El Encanto negli Stati Uniti per razionalizzare il portafoglio hospitality, mentre punta su progetti strategici come l’apertura di un hotel Bulgari a Miami Beach entro il 2028. Hermès, nonostante una contrazione del 10% nelle vendite di orologi nel primo trimestre 2025, investe nell’ampliamento del sito produttivo di orologeria in Svizzera per rafforzare la qualità e il controllo della filiera.
La **settimana della couture parigina** (7-10 luglio 2025) ha segnato l’addio di Demna a Balenciaga dopo dieci anni. Il settore del lusso, sempre più dipendente dagli **ultra-ricchi** (HNWI), vede una crescente esclusività: solo lo 0,1% dei consumatori genera il 37% delle vendite, con una spesa media annua di 360.000 euro. Tuttavia, il segmento dei clienti aspirazionali è in calo, passando dal 74% dei consumi nel 2013 al 61% attuale, a causa dell’aumento dei prezzi e della percezione di inaccessibilità.
La crisi economica sta colpendo l’intera filiera, dal manifatturiero al retail. **Baldinini**, con 30 milioni di euro di debiti, ha avviato un procedimento per evitare il fallimento. **The Attico** ha registrato un calo del 32% nei ricavi e una riduzione del 93% dell’utile netto nel 2024, ma prevede una ripresa moderata. **Coin** ha ottenuto l’omologazione del piano di ristrutturazione del debito, con un aumento di capitale da 48,2 milioni di euro e un piano quinquennale di rilancio. **Altofare** e **MinervaHub**, nonostante la riduzione dell’esposizione bancaria, si dichiarano in posizione solida.
Nel retail, la fusione tra **Saks Fifth Avenue** e **Neiman Marcus** non ha prodotto i risultati sperati, con cali significativi delle vendite (-16% per Saks e -10% per Neiman Marcus e Bergdorf Goodman). I problemi includono debiti per oltre 275 milioni di dollari, contrasti con i fornitori e recensioni negative. Al contrario, concorrenti come Nordstrom e Bloomingdale’s hanno registrato una crescita superiore al 10%.
Sul fronte della sostenibilità, un’analisi evidenzia l’importanza di affrontare le **emissioni finanziate** (Scope 3) nel settore moda, spesso trascurate. Si suggerisce di adottare framework come il **Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (TNFD)** e di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, iniziando con il passaggio a banche “verdi” [Leggi di più].

